Curiosità Romane, Masterpieces

La Meridiana di Augusto

colonna montecitorio

La meridiana di Augusto è la più grande meridiana del mondo antico. Le meridiane erano i vecchi orologi. Infatti erano utilizzate proprio per la misura del tempo.  Erano formate da aste metalliche orizzontali fissate in un pavimento lungo la direzione dell’ombra del sole a mezzogiorno.

Il tempo a Roma

Questi orologi solari, che consentivano la divisione del tempo in ore e si diffusero a Roma a partire dalla metà del III secolo a.C. Poi quando  l’area del Comizio nel Foro Romano è restaurata si decide di collocare in quel luogo la prima meridiana solare della antichità.  Fino a quel momento i Romani usavano calcolare il passaggio del tempo dividendo il giorno in due parti.  Lo facevano osservando i raggi del sole tra i Rostra e la Graecostasis, due monumenti collocati nel Foro Romano alla base del Campidoglio.

meridiana augustoQuindi  Augusto decide di realizzare a Roma  realizza il primo grandioso Horologium a Campo Marzio. Era realizzato con un obelisco costruito in Egitto dal faraone Psammetico II, che costituiva lo gnomone. Così si chiama  la parte della meridiana che proietta la propria ombra sul piatto. 

Infatti è Augusto che lo porta a Roma dopo averlo preso dalla città egizia di Heliopolis. Questo obelisco era dedicato al dio egiziano del Sole Ra e aveva un significato molto particolare per l’imperatore romano. 

Questo era il simbolo che rappresentava la sua vittoria sull’Egitto. 

Questo grande monolito di granito rosso diventa quindi la Meridiana di Adriano.  Alta 22 metri, aveva iscrizioni con geroglifici su tutte e quattro le facce. Il vertice dell’obelisco terminava con una sfera che rappresentava il dominio di Roma sul mondo.

Il suo utilizzo come orologio non dura molto tempo.  Infatti,  lo storico romano Plinio, racconta che la meridiana di Augusto  è utilizzata solo per 30 anni. Infatti smette di essere un orologio dal momento che il suo allineamento con il Sole cambia. Questo a causa di un cedimento del terreno che doveva sopportare il peso enorme dell’obelisco

Dalla distruzione alla rinascita

La meridiana di Augusto comunque rimane al suo posto inutilizzata per 1000 anni. La meridiana  è distrutta durante il Sacco di Roma fatto dai Normanni  nel 1084. Infatti è in quella data che  questo obelisco viene distrutto e diviso in 5 pezzi.

 Questi pezzi sono abbandonati sul terreno e rimangono sepolti per altri 700 anni.  Sono ritrovati solo ritrovati nel 1748. Vista la bellezza delle iscrizioni si decide di recuperarli e per compiere questa operazione  è chiamato Nicola Zabaglia uno dei più famosi Sanpietrini.

Si chiamava così  il corpo di operai specializzati per la manutenzione e i restauri della Fabbrica di San Pietro, in pratica gli artigiani del Vaticano.

 Per recuperare quei cinque frammenti Zabaglia inventò una particolare macchina per sollevarli dal terreno e per riposizionarli. In seguito dal 1789 al 1792, papa Pio VI avviò i lavori di riparazione dell’obelisco. La direzione dei lavori è affidata all’architetto Giovanni Antinori . Una persona molto esperta in quanto che si era occupato anche di erigere altri due obelischi romani: l’Obelisco del Quirinale e l’Obelisco Sallustiano.

E’ lui che riprogetta l’obelisco. Quello che possiamo ammirare oggi compreso il globo è alto quasi 34 metri. Per farlo viene  utilizzato il granito sempre rosso, di un’altra colonna. Viene preso infatti per questo restauro il marmo servito per realizzare la colonna che celebrava un’altro imperatore romano: Antonino Pio e che era stata rasa al suolo. La base di questa colonna  con rilievi è tuttora conservata nei Musei Vaticani. 

Il papa Pio VI decide però di far costruire il nuovo obelisco in un altro luogo, 200 metri più a sud rispetto a quella originaria.

L’obelisco oggi

L’obelisco è  restaurato  in tempi recenti nel 1965 e nel 1998. Per l’occasione  è  risistemata la piazza, creata nella pavimentazione gli elementi zodiacali e le linee guida che restituiscono oggi all’obelisco la sua funzione di indicatore di meridiana  in memoria di quella di Augusto. Oggi  punta verso il portone d’ingresso del palazzo ma l’ombra dell’obelisco non punta,esattamente in quella direzione, e la sua funzione  di gnomone è definitivamente perduta.

Se vuoi conoscere altre cose su gli obelischi a Roma puoi leggere questo mio altro articolo

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