Una famosa scultura mutilata. Parlo del Torso del Belvedere. Oggi è conservata nel complesso del Museo Pio-Clementino, all’interno dei Musei Vaticani. E’ realizzata dallo scultore del I secolo a. C. Apollonio di Atene. Questa scultura ha una notevole importanza culturale . Infatti insieme al Gruppo del Laocoonte e all’Apollo del Belvedere ha influenzato lo sviluppo della storia dell’arte nell’epoca successiva alla sua scoperta.
Non si conoscono né il luogo né la data della sua scoperta. Per la prima volta la statua è vista da Ciriaco d’Ancona nel palazzo del cardinale Prospero Colonna tra il 1432 e il 1435. Rimase quindi per decenni al Palazzo Colonna del Quirinale, dove era ancora presente ai primi del Cinquecento.
Ci sono molte leggende, intorno alla sua scoperta. alcuni dicono che proviene dalla zona di Campo de’ Fiori o dalle terme di Caracalla, durante il pontificato di Papa Giulio II (1503-1513). Altra un’ipotesi, invece, è la provenienza della scultura dalle terme di Costantino.
Intorno a questo periodo, la si ritrova in possesso dello scultore Andrea Bregno. Dalla sua collezione arriva poi nelle raccolte papali, all’interno del Cortile del Belvedere, divenendo oggetto di studi e ammirazione da parte dei più grandi maestri, tra i quali Michelangelo e Raffaello. Viene chiamato di “Torso del Belvedere” proprio per la sua lunga permanenza in quei giardini .
Inoltre una leggenda racconta che il pontefice Giulio II, sotto il cui papato si sarebbe verificata la scoperta della statua, aveva ordinato a Michelangelo il completamento dell’opera con l’aggiunta degli arti e della testa. A quel punto Michelangelo avrebbe respinto la proposta giudicando il Torso troppo bello per essere alterato. Comunque lo scultore era talmente ammirato da quell’opera da farlo diventare fonte di ispirazione per alcune figure del suo capolavoro: la volta della Cappella Sistina.
La statua era talmente considerata importante da essere confiscata dai francesi e portata a Parigi da Napoleone il 27 e 28 luglio 1798 con il Trattato di Tolentino come oggetto delle spoliazioni napoleoniche. La famosa scultura mutilata in marmo arriva a Parigi per essere sistemata nel posto d’onore nel Museo del Louvre. Anche qui la scultura diventa unadelle fonti d’ispirazione del neoclassicismo in Francia. In seguito comunque con la Restaurazione, ritorna in Vaticano nel 1815, grazie allo scultore e Antonio Canova.
L’opera si presenta come un monumentale nudo maschile seduto, nell’atto dinamico di sollevarsi. Numerosi sono stati i tentativi di identificazione del soggetto della statua: studiosi hanno identificato nella famosa figura l’eroe Ercole in riposo al termine delle sue dodici fatiche. Peraltri studiosi lo hanno ritenuto il campione acheo Aiace Telamonio, il ciclope Polifemo , Prometeo , e con vari riferimenti a personaggi mitologici.