Il busto del Salvatore è stata l’ultima scultura di Gian Lorenzo Bernini. Una scultura rimasta famosa oltre per la sua bellezza anche per il mistero della sua scomparsa.
E’ una statua leggermente più grande del naturale. Infatti solo il busto è alto 103 cm. Ha la mano destra leggermente sollevata, come in atto di benedire. Bernini dava grande importanza a questa statua. Anche per suoi contemporanei è un’opera straordinaria, il testamento della sua eccezionale carriera. Bernini scolpisce questa statua all’età di 83 anni. Lo scultore decide di consegnarla personalmente all’amica e committente la regina Cristina di Svezia. Alla morte della regina, il busto del Salvatore viene dato a Papa Innocenzo XI. Nel 1713 il busto è citato in un inventario di Palazzo Odescalchi ma dopo alcune decine di anni nessuno riesce più a trovare questa scultura.
Alla ricerca del Busto del Salvatore
Dopo due secoli per la prima volta è individuato un busto identico al Cristo del Bernini negli Stati Uniti. Dopo vari studi nel 1972 viene giudicato compatibile all’originale e per il tipo di marmo e per il modo di scolpire anche se con qualche differenza su quello di Bernini. Ma questa differenza è considerata normale data l’età avanzata di Bernini. Questo busto è e considerato l’originale e viene esposto nel Chrysler Museum di Norfolk (Virginia).
Diciassette anni dopo nel 1999 compare la copia francese del busto. E’ scoperta nella Cattedrale di Sées in Normandia (Francia). Questa era di qualità superiore rispetto a quella americano sia per il tipo di marmo usato che per le caratteristiche stilistiche. Nonostante questo il modo di scolpire era sicuramente diverso e quindi il Salvatore di Sées è che considerata solo una copia s fatta comunque sicuramente sui disegni di Bernini,
Si pensa sia stato Pierre Cureau de la Chambre uno scultore conosciuto da Bernini durante un suo soggiorno parigino del 1665 a Parigi e che diventa il suo biografo. A lui vengono poi affidati circa 12 anni dopo i disegni del Busto del Salvatore
Dopo questa scoperta cominciano ad esserci dubbi sull’autenticità del busto trovato dagli studiosi americani.
L’inatteso ritrovamento
Poi la svolta avviene dopo due anni. Nel 2001, in occasione delle ricerche per la mostra su Papa Albani e le arti viene segnalata la presenza di un busto simile nella sacrestia del convento adiacente alla Basilica di San Sebastiano che viene attribuito allo scultore palermitano Pietro Papaleo.
Ma era troppo simile a quello del Bernini e mai analizzato dagli studiosi che portano ben presto ad affermare che invece si tratta proprio del busto originale del quale si erano perse le tracce per molti anni.
Inoltre la certezza assoluta veniva dal basamento che era di un particolare marmo che Bernini aveva usato per posare l’opera il diaspro di Sicilia un particolare marmo tendente al rosso. L’opera in realtà non si era mai spostata da Roma.
Il mistero svelato
Infatti la parentela tra le famiglie papali romane degli Odescalchi e degli Albani potrebbero spiegare il passaggio del Busto del Salvatore da un luogo all’altro.
Infatti sarebbero stati gli stessi eredi della famiglia Albani, nel 1852, a posizionare la scultura nella sagrestia della cappella funeraria della famiglia in San Sebastiano fuori le Mura non dicendo nulla a nessuno . Il busto del Salvatore quindi è sempre rimasto qui tutto questo tempo. Tutti pensavamo fosse dello scultore siciliano, fino a quando poi nel 1960 è stata spostata all’interno del convento.
Quindi il Busto del Salvatore era stato sotto gli occhi di tanti per tanto tempo ed oggi è nella Basilica di San Sebastiano fuori le mura.