Oggi ti parlo di una particolare fontana romana. La Fontana delle Api. Roma è una città piena di grandi monumenti famosi in tutto il mondo e sono migliaia le piccole opere che sono ignorate da chi visita la città e spesso dagli stessi romani.
Un esempio di questo è una piccola fontana che si trova all’inizio di via Veneto partendo da piazza Barberini e nata come un abbeveratoio per cavalli. Una fontana che ha inoltre un autore illustre. A realizzarla è stato infatti Gian Lorenzo Bernini nel 1644.
Si trovava inizialmente all’angolo di piazza Barberini con via Sistina, ed era stata costruita a ridosso di un palazzo. Bernini aveva realizzato la fontana con uno scopo preciso. Nascondeva infatti l’accesso ad un locale utilizzato per l’acqua di ritorno della monumentale fontana del Tritone di piazza Barberini costruita sempre da Bernini. Era lui l’artista preferito dalla corte pontificia di Urbano VIII che era un rappresentante di spicco della Famiglia Barberini.
La Fontana delle Api quindi non nasce come una scultura qualsiasi ma era parte del più grande progetto di costruzione della fontana del Tritone. La fontana si presentava come una grande conchiglia aperta. Delle due parti, quella inferiore era il catino, quindi la parte che raccoglieva l’acqua, mentre la parte superiore della conchiglia era stata realizzata per poter fissare la fontana al muro dell’edificio retrostante.
Questa piccola fontana era decorata inoltre alla base con tre tre api dalla cui bocca usciva l’acqua. Una scelta non particolare perchè le api erano il simbolo dei Barberini e quindi anche del Papa Urbano VIII. Inoltre un’iscrizione che ancora oggi è visibile ricordava l’intervento del papa per la costruzione della fontana del Tritone e del fontanile come “pubblico ornamento della città”.
La fontana è poi smontata nel 1865 per questioni che riguardavano la viabilità. La sua posizione intralciava infatti il passaggio di alcune grandi carrozze. Le parti della fontana srimangono per circa 50 anni nei magazzini comunali. Quando si decide di riposizionare la fontana si scopre che molti dei pezzi non sono più disponibili. A quel punto il comune di Roma incarica lo scultore romano Adolfo Apolloni di ricreare tutti i pezzi mancanti . Nel 1919 viene realizzata una copia in travertino della Fontana delle Api e collocata però all’angolo opposto della piazza, verso via Veneto.
In questa nuova posizione la Fontana delle Api non e più appoggiata ad un palazzo ma in posizione isolata, quasi al centro della strada. Le uniche parti originarie dell’opera sono quindi l’ape centrale e la porzione di valva su cui si poggia.
Negli anni seguenti la fontana subisce vari interventi. Un primo restauro nel 2000 e poco dopo nel 2004 subisce un atto vandalico. La testa di un’ape è sostituita con una copia a causa del danneggiamento. Dopo 13 anni ,nel 2017, avviene un secondo restauro. Questa volta a finanziarlo sono alcuni mecenati olandesi.
Ma come mai olandesi?
Il motivo è da cercare in un’altra fontana barocca di Roma, molto famosa. Tutto nasce da un episodio del 2015 quando un gruppo di tifosi della squadra olandese di calcio del Feyenord danneggiano la fontana della Barcaccia a Piazza di Spagna. Per rimediare a questo atto vandalico una serie di cittadini olandesi si sono impegnati per trovare fondi da destinare al restauro di varie fontane . Questo come risarcimento ai romani per il danneggiamento di una delle opere più famose della città.