Curiosità Romane

Un tesoro a via dei Fori Imperiali

Sai che un  tesoro è apparso durante la costruzione di Via dei Fori Imperiali ? Oggi  varrebbe quasi due milioni di euro  Questo tesoro  era composto da ben 2.529 monete di varie epoche e provenienze e 81 monili antichi, per un totale di circa venti kg chili d’oro ed è stato scoperto durante Via dei Fori Imperiali.

Via dei Fori Imperiali è un viale che collega il Colosseo a Piazza Venezia ed è stato realizzato durante il regime fascista per dare importanza alla storia millenaria di Rome e dell’Impero mostrando al mondo Vista dei fori imperialila grandezza del Foro e tutti i reperti dell’antica civiltà romana.  Un intero quartiere è scomparso per costruire via dei Fori Imperiali.  Il quartiere  realizzato in quell’area alla fine del 1500 era chiamato Alessandrino.  Quindi per far posto al nuovo viale percorsi stradali, edifici e cancelli storici sono abbattuti, tra cui anche la casa dove aveva abitato il famoso Michelangelo Buonarroti.

A scoprire  questo tesoro è stato un semplice operaio che il 22 febbraio del 1933 stava demolendo un muro di una casa in via Alessandrina.  Appena tolta la prima fila di mattoni  il muratore scopre in mezzo alle macerie una piccola lastra di ferro . Incuriosito e non capendo bene cosa fosse cominciò a colpirla violentemente con un martello.  Quando la lastra si spostò  di colpo crollarono addosso al muratore una grande quantità di monete d’oro e di gioielli.

Tutti quei gioielli e le monete erano di proprietà di uno dei più famosi antiquari di Roma. Il suo nome era Francesco Martinetti  proprietario di quella casa e dove era vissuto fino al 1895, l’anno della sua morte . Questo tesoro ritrovato nel 1941 il tesoro è entrato a far parte del medagliere dei Musei Capitolini di Roma dopo una battaglia legale durata otto anni tra il Governatorato di Roma, proprietario della casa e gli eredi dell’antiquario. nella casa dell’antiquario c’erano comunque altri nascondigli. Tutti vuoti!!! 

Sapete che fine invece ha fatto il muratore che ha ritrovato il tesoro?  Si chiamava Antonio Simonetti di Arcinazzo, residente alla Marrana, un quartiere periferico di Roma.  L’0peraio che non aveva creduto ai suoi occhi  avanzò delle richieste per avere parte del tesoro ritrovato grazie solo alla sua curiosità.  Dopo aver fatto la domanda per avere un compenso l’operaio non solo non riceve nulla ma perde anche il suo lavoro. Solo negli anni seguenti come risarcimento ottenne  una piccolissima somma  per il ritrovamento.

Chi era l’antiquario Francesco Martinetti ?

Era una persona molto nota a Roma e che  aveva cominciato il suo lavoro occupandosi di intagliare pietre preziose. Con il tempo si appassiona alle monete romane e  diventa un mercante di oggetti antichi. Martinetti comincia a frequentare l’ambiente antiquario romano e  ad avere relazioni amichevoli e d’affari con molte personalità e mercanti d’arte anche internazionali.

In realtà si è dimostrato essere un uomo molto particolare. Infatti è stato autore  della contraffazione di reperti archeologici di epoche varie.  Per realizzare questi falsi utilizzava  artigiani romani e pare che lui stesso fosse autore di varie opere  che poi rivendeva anche all’estero  ricavandone enormi guadagni.

AlessandrinoAlcuni tra i suoi falsi accertati c’è stato il cosiddetto Trono di Boston dal nome del museo della città americana che, tramite l’archeologo Paul Hartwig, acquistò nel 1894. Era grande sedia papale che secondo Martinetti era attribuita alla famiglia Ludovisi.

La vendita sembrava sicura perchè esisteva anche un certificato che attestava che proprietario fosse proprio Alessandro Ludovisi, eletto nel  1621  col nome di papa Gregorio XV.

Solo dopo molti anni dopo la morte dell’antiquario  si scopri che invece era un falso realizzato nella sua bottega e pare proprio dallo stesso Martinetti.

Anche una serie di recipienti di bronzo falsi raggiungono diversi Musei europei tutti con decorazioni e scritte contraffatte da Martinetti. In questo modo l’antiquario sfruttava la sua abilità di incisore e restauratore di bronzi.

Tra le altre vendite false anche una statua di un atleta in marmo e un falso Eracle in bronzo “restaurato”. Queste opere le acquista  Carl Jacobsen, un ricco mecenate danese e fondatore della Ny Carlsberg Glyptotek di Copenaghen.

L’eccezionale scoperta del tesoro dell’antiquario romano comunque non era certo la prima  di un tesoro a Roma.

Alcuni anni circa duemila monete d’argento del 1200 vengono alla luce durante la sistemazione della Loggia dei Cavalieri di Rodi al Foro di Augusto .

L’anno precedente degli operai, durante i lavori di scavo nella Chiesa di Sant’Adriano al Foro Romano, trovarono una gran quantità di monete d’oro e d’argento .

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