Apollo Citaredo, chiamato il Citarista, è una statua che si trova nella Sala delle Muse all’interno dei Musei Vaticani.
“Apollo Citaredo” è considerato il padre della poesia e capo delle muse.
Le Muse sono nove divinità femminili della religione greca. Erano sorelle, in quanto figlie di Zeus e di Mnemosine (la “Memoria”) . L’importanza delle muse nella religione greca era grande perchè ognuno di loro rappresentavano un diverso ramo dell’arte.
La statua Di Apollo Citaredo è in marmo è alta 192 centimetri e non si conosce il suo autore solo che risale al II secolo d.C. .
È una copia del periodo dell’imperatore Adriano fatta ricopiando un prototipo greco del IV secolo a.C.. La statua Proviene dagli scavi nei dintorni di Marino a Ciampino dagli scavi Boccanera aperti in un terreno di proprietà dei Colonna.
In questa statua Apollo è raffigurato con un aspetto femminile . Indossa un chitone drappeggiato che era una tunica senza maniche di origine orientale adornato con un un mantello chiuso da una spilla.
La statua ha sul capo una corona di foglie di alloro. Inoltre se voi osservate con attenzione il volto sembra che Apollo è pronto ad iniziare a suonare . Sorprende anche come le sue labbra sono socchiuse come per iniziare a cantare.
Forse è proprio per questo motivo che si chiama “citaredo” che in greco significa suonatore di cetra che canta
Se vi capita di trovarvi davanti all’Apollo Citaredo fate attenzione alla cetra che Apollo ha tra le mani. Su di essa si vede in bassorilievo una leggenda della mitologia greca che riguarda proprio Apollo.
Un giorno Marsia, che era un sileno ( una figura mitologica dei boschi ) decide di sfidare sfidare con l’aulos (un particolare flauto a due canne ) il dio Apollo in una gara di abilità nel suonare uno strumento. Come giudici per la sfida musicale sono scelte le nove Muse. Appena iniziarono a sentire la melodia dell’aulos di Marsia le Muse rimangono colpite dalla bellezza di quella musica .
A quel punto Apollo, temendo una sconfitta, iniziò a suonare la sua lira e decise anche di cantare sfidando il suo rivale a fare altrettanto. Chiaramente questo era uno stratagemma per vincere. Infatti Marsia suonava uno strumento a fiato e per lui era impossibile cantare . Quindi la vittoria è assegnata al Dio Apollo. In seguito Apollo decise di punire Marsia per la sua superbia e per avere sfidato un dio. A quel punto Marsia subisce le ire di Apollo che lo uccide in maniera orribile dopo avere legato ad un albero.
Se poi desiderate vedere da vicino questa statua vi consiglio di usufruire di questo tour che organizzo per la visita dei Musei Vaticani.