Ettore Roesler Franz è un pittore che ha documentato la trasformazione urbanistica di Roma riproducendo scorci di una Roma che non esiste più.
Figlio di Luigi Roesler Franz e di Teresa Biondi la sua famiglia era di chiara tedesca. Era originaria dei Sudeti una zona tra la Baviera e la Boemia a nord est della Germania. Si trapiantata a Roma all’inizio del 1700 e qui fonda il celebre Hotel d’Allemagne albergo che si trovava nella zona tra via Condotti e Piazza di Spagna. Una struttura di prestigio che ha avuto tra i suoi ospiti personaggi come Stendhal, Wagner, Winckelmann e Goethe. Visto l’importanza sociale che la famiglia aveva acquisito a Roma in seguito si imparenta con le più antiche famiglie aristocratiche della città.
L’attività artistica
Ettore Roesler Franz inizia la sua attività artistica a 18 anni, dopo essere stato allievo dei Fratelli delle scuole cristiane di Trinità dei Monti. Frequentò l’Accademia di San Luca insieme al suo amico fraterno Ettore Ferrari, che poi divenne noto per avere realizzato il monumento dedicato a Giordano Bruno in piazza Campo de’ Fiori a Roma.
Fin da giovane, Ettore ha un ottimo collegamento con gli ambienti anglosassoni, con cui condivideva sia la passione per le passeggiate tra le rovine romane e la via Appia Antica, sia interessi lavorativi, essendo impiegato dal 1864 al 1872 al consolato inglese dove conosce il console Joseph Severn, valido acquerellista ed amico fraterno di John Keats.
In questi anni, Ettore Roesler Franz decide di perfezionare la tecnica dell’acquarello considerando che fosse la migliore per riprodurre le vedute campestri e la trasparenza dei cieli e delle acque. Una scelta giusta in quanto diventa uno dei maggiori acquerellisti italiani. Nel 1875, insieme a Nazzareno Cipriani, decide di fondare il progetto che riunisce tutti gli acquerellisti romani. Nel 1876 gli associati organizzano la loro prima mostra collettiva. Di tutte le opere realizzate, da Ettore Roesler Franz quella che più gli ha dato notorietà è la Roma sparita.
Definita «Roma pittoresca. Memorie di un’era che passa» si tratta di 120 acquerelli, suddivisi in tre serie di 40, e realizzati tra il 1878 e il 1896. Queste opere hanno rappresentano una importante testimonianza che precedono gli storici mutamenti nella struttura urbanistica di Roma. Infatti è grazie a questi dipinti che è oggi possibile avere una documentazione storica degli scorci di Roma che stavano scomparendo.
Ettore Roesler Franz è stato, tra le altre cose, tra i primi pittori a dipingere il Ghetto di Roma. Questo ha portato ad avere riprodotti i suoi acquerelli nelle pubblicazioni odierne della comunità ebraica di Roma. Oltre agli scorci di Roma, altri soggetti sono la via Appia, gli acquedotti, Tivoli, Villa d’Este e i suoi dintorni, le paludi e le campagne.
La notorietà internazionale
In parallelo all’attività romana, l’artista si muove in tutta Europa, come dimostrano le 23 esposizioni all’estero tra Parigi, Londra, San Pietroburgo. Sono invece ben le 46 quelle in Italia tra Milano, Torino, Roma, Firenze, Trieste, Venezia e Roma.
Diciannove delle sue opere sono acquistate da clienti come l’imperatrice Maria Fëdorovna di Danimarca, vedova dello zar di Russia Alessandro III, e suo figlio il Granduca Giorgio. Le sue opere sono anche negli appartamenti reali di Vittorio Emanuele II, Umberto I e Vittorio Emanuele III di Savoia. Tra i maggiori estimatori degli acquerelli anche lo storico tedesco e cittadino onorario di Roma Ferdinand Gregorovius. Sei acquerelli furono comprati dall’allora Ministro delle finanze e statista Quintino Sella (1827-1884).
Se vuoi vedere dal vivo alcune di queste opere le puoi trovare visitando il Museo di Trastevere. Oppure puoi vedere una selezione di acquerelli di Ettore Roesler Franz in questo video